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Glicemia

Che cos'è la glicemia?

La glicemia è la concentrazione (in mg/dl o in mmol/l) di glucosio nel sangue.

Regolazione della glicemia

La glicemia è sottoposta a una regolazione molto sensibile.

Questo è dovuto al fatto che il cervello ha un continuo bisogno di glucosio: in particolare, esso necessita di una concentrazione di circa 60-90 mg/dl di sangue, che corrisponde a una concentrazione di circa 4,5 mM (millimolare).

Per l'organismo è molto importante mantenere costante la concentrazione di glucosio con diversi sistemi di controllo come il controllo ormonale da parte di insulina, glucagone, adrenalina e altri ormoni.

Il livello di glucosio nel sangue è regolato da diversi organi:

1) Ipofisi (o ghiandola pituitaria): è una ghiandola che si trova nel cranio.

Essa è responsabile della produzione di ormoni che causano un aumento della concentrazione plasmatica di glucosio. In particolare, essa secerne l'ormone della crescita (o somatotropina) e l'ormone adrenocorticotropo o corticotropina (ACTH).

L'ormone della crescita causa un aumento della sintesi epatica di glucosio, ne riduce l'assorbimento tissutale e rende le cellule insulino-resistenti.

L'ACTH, invece, stimola la secrezione di ormoni della corteccia surrenale, che produce ormoni steroidei, come i glucocorticoidi (ad esempio, il cortisolo).

Esso aumenta anche la sintesi di adrenalina e noradrenalina.

2) Ghiandole surrenali: queste due ghiandole situate sopra il rene producono e rilasciano gli ormoni adrenalina e noradrenalina.

Essi agiscono sul fegato, precisamente a livello dei recettori β2-adrenergici. Il legame a questi recettori determina un aumento della glicogenolisi, aumentando in tal modo la concentrazione di glucosio libero, in seguito all'attivazione dell'enzima glicogeno fosforilasi.

I glucocorticoidi (ad esempio, il cortisolo), prodotti dalle ghiandole surrenali, hanno un effetto iperglicemizzante tramite aumento dell'insulino-resistenza.

3) Fegato: immagazzina il glicogeno (il polimero del glucosio).

L'azione di glucagone e insulina regola il metabolismo glucidico del fegato.

4) Pancreas: il pancreas endocrino produce insulina e glucagone, prodotti rispettivamente dalle cellule β e α delle isole di Langerhans.

Il primo ormone riduce la glicemia, mentre il secondo ha un effetto iperglicemizzante.

5) Sistema nervoso: regola indirettamente la glicemia inducendo l'appetito. In particolare, questo meccanismo è dovuto all'azione dell'ipotalamo.

6) Tiroide: gli ormoni tiroidei regolano la glicemia. In caso di ipertiroidismo si ha iperglicemia, mentre l'ipotiroidismo è causa di ipoglicemia.

7) Reni: in condizioni fisiologiche riassorbono il glucosio, che così non viene escreto e ritorna nel sangue.

In condizioni di iperglicemia (al di sopra di 180 mg/dl), essi causano l'escrezione dello zucchero.

Valori di riferimento della glicemia

I valori di riferimento della glicemia variano in base a diversi parametri:

  • valori normali di glicemia a digiuno: 60-99 mg/dl;
  • valori normali di glicemia dopo i pasti (2 ore dopo il test da carico): 130-150 mg/dl;
  • valori di ipoglicemia: < 60 mg/dl;
  • valori in caso di alterata glicemia a digiuno: 100-125 mg/dl. L'alterata glicemia a digiuno (IFG dall'acronimo Impaired Fasting Glycaemia) è una condizione caratterizzata da insulino-resistenza, che è un elevato indice di rischio di contrarre il diabete di tipo 2.
  • valori di glicemia in caso di intolleranza al glucosio (2 ore dopo il test da carico): 140-199 mg/dl;
  • valori di glicemia in caso di diabete a digiuno: > 126 mg/dl;
  • valori di glicemia in caso di diabete (2 ore dopo il test da carico): > 200 mg/dl.

curva glicemica

Curva glicemica da carico orale e alterata glicemia a digiuno.

Alterazioni della glicemia

Il cervello, al contrario di altri organi, non ha riserve di glucosio, quindi i neuroni e le altre cellule di supporto ricevono lo zucchero necessario dal torrente ematico, per diffusione tramite i capillari. Quindi, il cervello è il primo organo a risentire di una ridotta quantità di glucosio nel sangue.

In caso di ipoglicemia, ovvero quando la concentrazione plasmatica di glucosio scende al di sotto del valore di 40 mg/dl, l'organismo ne risente con disturbi e confusione mentale.

Se i valori di glicemia scendono ulteriormente si va incontro a coma, convulsioni e, nei casi più estremi, alla morte.

L'ipoglicemia può essere causata anche da molti farmaci, tra cui ACE-inibitori, β-bloccanti, chinoloni e chinina.

L'iperglicemia, invece, si verifica quando la concentrazione plasmatica di glucosio è al di sopra del valore soglia di 140 mg/dl.

Questa condizione è tipica di pazienti affetti da diabete mellito, anche se l'iperglicemia non è per forza indice della patologia.

L'elevata glicemia, nel diabete, è causata da una carenza di insulina o da una scarsa sensibilità dell'organismo all'ormone.

Esistono numerose forme di diabete, ma le più comuni sono il diabete mellito di tipo 1 e 2, che possono essere causati da predisposizione genetica o fattori ambientali.

Un forte eccesso di glucosio causa la morte delle cellule β-pancreatiche, che sono deputate alla sintesi proprio dell'insulina.

L'iperglicemia può essere causata anche da molti farmaci, tra cui corticosteroidi, β-bloccanti, diuretici tiazidici e alcuni neurolettici.

L'uso di amfetamine causa iperglicemia in seguito a singola somministrazione, mentre un utilizzo cronico di tali sostanze causa ipoglicemia.

Misurazione della glicemia

La glicemia, essendo un parametro importante per stabilire il corretto funzionamento del metabolismo, deve essere tenuta sotto controllo.

Per questo, ci sono tre metodi principali per la sua misurazione:

  • Curva da carico orale di glucosio o OGTT (test orale di tolleranza al glucosio): vengono svolti diversi prelievi. Il primo avviene a digiuno, il successivo in seguito all'ingestione da parte del paziente di una soluzione di glucosio.
  • Valutazione della glicemia a digiuno.
  • Test glicemico casuale (senza conoscere la quantità di glucosio ingerita con l'ultimo pasto.

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