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Ipervitaminosi

Che cos'è l'ipervitaminosi?

Le vitamine sono indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo umano, date le funzioni catalizzatrici e di cofattori che ricoprono in tantissime reazioni corporee.

Nonostante il loro ruolo fondamentale, assunzioni eccessive di vitamine tramite gli integratori, possono favorire l'insorgere di effetti tossici. In particolare, le vitamine liposolubili, che si accumulano nell'organismo e, in parte, anche le vitamine idrosolubili possono dare vita a fenomeni di tossicità.

Tossicità delle vitamine liposolubili

Al gruppo delle vitamine liposolubili appartengono le vitamine A, D, E e K e possono essere immagazzinate nell'organismo umano. Le vitamine liposolubili, giocano un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici, ad esempio: nella visione (A), nella salute delle ossa (D), nella funzione immunitaria (E) e nella coagulazione (K).

- Vitamina A

Dosi elevate di vitamina A determinano ipervitaminosi. L'ingestione di 300 mg o più di vitamina A determina un'intossicazione acuta che si manifesta con nausea, vomito, emicrania, disturbi visivi e perdita di coordinazione. I sintomi in condizioni normali scompaiono in breve tempo.

L'ingestione di 6-12 mg di vitamina per lunghi periodi (anni) determina l'aumento dei livelli plasmatici della vitamina (100 mg/dl) e l'insorgenza di una sindrome cronica che si manifesta con perdita di capelli, anemia, inappetenza, dolori muscolari e vari sintomi neurologici.

I carotenoidi danno minori problemi di tossicità in quanto il loro assorbimento intestinale è modesto e diminuisce proporzionalmente con l'aumentare della dose. L'ingestione di dosi elevate di carotenoidi determina un'alterazione della pigmentazione (colorazione giallo-arancione della pelle) che scompare in breve tempo.

- Vitamina D

La tossicità da vitamina D, sebbene rara, può manifestarsi in individui che assumono grandi quantitativi di integratori di vitamina D e di alimenti fortificati.

La maggior parte dei sintomi dell'ipervitaminosi da vitamina D deriva dall'ipercalcemia causata da un eccessivo assorbimento di calcio nel duodeno e nel tubulo distale.

Le manifestazioni cliniche includono sintomi gastrointestinali tipo riduzione dell'appetito, diarrea, nausea, vomito e costipazione; possono presentarsi inoltre anche ipercalciuria, nefrocalcinosi e calcificazione dei tessuti molli. Sono anche comuni sintomi come dolore alle ossa, muscoli e articolazioni.

- Vitamina E

L'ipervitaminosi da vitamina E, può derivare da una eccessiva integrazione tramite supplementi, altrimenti, è una condizione molto rara. Dal momento che alte dosi di vitamina E (800 mg al giorno) inibiscono l'aggregazione piastrinica, è controindicata l'assunzione in pazienti sotto terapia con anticoagulanti.

- Vitamina K

Elevate dosi di menadione determinano un abbassamento dei livelli di glutatione ridotto nel sangue e un'alterazione dei sistemi ossidoriduttivi degli eritrociti che provoca emolisi a cui fanno seguito iperbilirubinemia e ittero.

Tossicità delle vitamine idrosolubili

Per la loro caratteristica di essere facilmente solubili in acqua, i fattori vitaminici compresi in questo tipo di composti non possono essere immagazzinati nell'organismo per costituire riserve corporee, così come invece avviene per le vitamine liposolubili. Pertanto l'eccesso di vitamine idrosolubili viene eliminato con le urine e, in condizioni fisiologiche, non presenta pericoli di tossicità da sovradosaggio.

Le vitamine idrosolubili comprendono: la tiamina (vitamina B1), la riboflavina (vitamina B2), la niacina (PP), l'acido pantotenico (vitamina B5), la piridossina (vitamina B6), la biotina, l'acido folico (B9), la cobalamina (B12) e l'acido ascorbico. A eccezione di quest'ultima, la funzione coenzimatica delle vitamine idrosolubili è stata sufficientemente chiarita.

- Vitamina B1 (tiamina)

Non si sono mai verificati casi di tossicità dovuti a eccessivi apporti di questa vitamina. Somministrazioni parenterali di tiamina a concentrazione di 100-500 mg vengono generalmente ben tollerate.

- Vitamina B2 (riboflavina)

Esiste un generale accordo riguardo alla somministrazione di riboflavina: anche per periodi prolungati, non si sono mai verificati effetti tossici. Questo perché l'assorbimento intestinale non eccede mai 25 mg e perché, come dimostrato da esperimenti su animali, esiste un limite massimo all'accumulo tessutale della riboflavina mediato da meccanismi protettivi. La scarsa solubilità in acqua della riboflavina previene l'accumulo anche in seguito a somministrazioni parenterali.

- Vitamina B3 (niacina)

Nel 1955 è stato dimostrato che la niacina, se assunta in dosi elevate, riduce nell'organismo umano il livello di colesterolo plasmatico e dei trigliceridi.

Il meccanismo d'azione che opera alla base di questa interazione è ancora del tutto sconosciuto, anche se è confermato che l'acido nicotinico in dosi di 1,5-3 g/die riduce i livelli di colesterolo LDL e aumenta invece le concentrazioni di HDL. Questi effetti si riducono se la somministrazione dell'acido nicotinico viene interrotta per gli effetti collaterali indesiderati.

Esperimenti condotti sui ratti hanno dimostrato che dosi di nicotinammide pari a 1g/kg di peso corporeo causano fosfaturia dovuta a un aumento della concentrazione di NAD nella corteccia renale e aumento delle attività degli enzimi microsomiali epatici e in special modo delle ossidasi microsomiali epatiche.

- Acido pantotenico

Non è stata rilevata tossicità da parte dell'acido pantotenico nemmeno a dosi molto elevate. A dosi esagerate (molto al di sopra di 10 g/die) si possono verificare leggeri problemi intestinali e diarrea debole.

- Piridossina (vitamina B6)

Negli adulti, l'uso fino ad un massimo di 200 mg al giorno è considerato sicuro. Quando prese a dosi più elevate per un lungo periodo di tempo, la vitamina B6 può produrre un range di sintomi non specifici tipo nausea, vomito, diarrea, tachipnea e rash.

Dosi superiori ai 2 grammi al giorno possono creare neuropatie sensoriali; sono stati descritti dei casi in cui queste neuropatie si sono sviluppate anche con dosi di 500 mg al giorno per un periodo di un mese.

In generale, dato che i trial non hanno dimostrato alcun beneficio dall'assunzione di dosi di piridossina molto elevate, non c'è motivo di superare la dose di 100 mg/die.

- Acido ascorbico (vitamina C)

La tossicità indotta da eccessi di vitamina C, sono caratterizzati da coliche renali causate da nefrolitiasi, diarrea, nausea, scorbuto nei neonati partoriti da donne che assumono elevate dosi di vitamina, emolisi se è anche presente un deficit della glucosio-6-fosfato deidrogenasi, è anche possibile che si verifica una decalcificazione dentale e aumento degli estrogeni.  È possibile anche riscontrare sanguinamento rettale occulto. La dose tossica cronica è superiore ai 2 g/die.

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