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Allantoide

Che cos'è l'Allantoide?

L'embrione in via di sviluppo possiede una serie di strutture, definite annessi embrionali, che hanno lo scopo di proteggerlo e di permettergli di approvvigionarsi dell'ossigeno e dei nutrienti; ricordiamo infatti che per tutto il periodo embrionale e fetale, quando si trova all'interno dell'utero materno, il nascituro non è in grado di nutrirsi tramite l'apparato digerente né di respirare mediante il suo apparato respiratorio. Questi apparati entrano in funzione solo al momento della nascita.

Gli annessi embrionali derivano dai trofoblasti della blastocisti, struttura embrionale che si forma nei primi stadi di sviluppo, poco dopo la fecondazione, dallo zigote e dalla successiva morula, a maturazione alcune di queste strutture sono costituite da tessuti del feto in stretto contatto con tessuti materni.

Tra gli annessi embrionali troviamo il corion e l'amnios (o amnio), membrane dell'ovulo, l'allantoide, la placenta ed il funicolo o cordone ombelicale.

Parete uterina

Schematizzazione dell'impianto nella parete uterina.

Il corion è la più esterna delle membrane, sviluppa una serie di interdigitazioni, dette villi coriali, tramite i quali l'embrione è in grado di fissarsi alla parete uterina, alla mucosa che riveste l'utero materno.

Il corion si forma molto precocemente ed è anche responsabile della produzione dell'ormone detto gonadotropina corionica (HCG), responsabile dell'instaurarsi della gravidanza poiché induce il follicolo post ovulatorio trasformatisi in corpo luteo a produrre progesterone che favorisce l'impianto ed il procedere appunto della gravidanza.

L'HCG è l'ormone che viene dosato per stabilire se si è instaurata una gravidanza, sia nei test fai da te (rivelato nell'urina) che tramite dosaggio in un prelievo venoso.

L'amnio è la membrana che delimita lo spazio, ripieno di liquido amniotico, in cui si muove il feto, si tratta dunque di un sacco con funzione meccanica, immunologica e biochimica.

A circa tre settimane dalla fecondazione, si forma la placenta, un annesso embrionale costituito in parte dall'endometrio materno ed in parte dai villi coriali di derivazione quindi fetale. La placenta garantisce gli scambi di gas e nutrienti dalla madre al feto in formazione. Sangue materno e fetale non si mescolano mai all'interno della placenta poiché il primo circola nello spazio della placenta incluso tra la parete uterina e la cavità amniotica: qui avvengono gli scambi con il sangue fetale.

La placenta è collegata al feto tramite il cordone ombelicale contenente i casi sanguigni che trasportano ossigeno e nutrienti dalla madre al feto e anidride carbonica e sostanze di scarto dal feto alla madre.

Per capire lo sviluppo e le funzioni dei vari annessi embrionali è utile sottolineare come, subito dopo la fecondazione, lo zigote vada incontro ad una serie di divisioni cellulari, mitosi, che aumentano il numero di cellule del futuro nascituro fino allo stadio di morula, definita così per la somiglianza al frutto.

La morula

La morula.

Nello stadio di sviluppo embrionale successivo, nella morula si crea una cavità ripiena di liquido e si ottiene quella che prende il nome di blastocisti. Si tratta della prima formazione di una cavità, nel corso dello sviluppo embrionale altre cavità avranno ruoli differenti ed importanti fino al mantenimento delle cavità corporee toracica e addominale.

La blastocisti è costituita da uno strato di cellule che ne delimitano i confini, definito trofoblasto che darà origine agli annessi embrionali e da una piccola massa di cellule, detta nodo embrionale o massa interna della blastocisti da cui si origineranno tutti i tessuti dell'embrione.

A circa una settimana dalla fecondazione, la blastula o blastocisti, si annida nella parete uterina mediante digestione delle cellule della mucosa uterina ad opera di enzimi embrionali. Durante l'annidamento il trofoblasto si trasforma in corion da cui si sviluppano i villi coriali.

Nelle ultime fasi dell'impianto al nono giorno di sviluppo embrionale, all'interno del nodo embrionale, tra trofoblasto e nodo embrionale, si sviluppa una cavità che prende il nome di cavità amniotica.

Annessi embrionali

Annessi embrionali.

A questo stadio, il nodo embrionale è costituito da due foglietti detti: epiblasto e ipoblasto, rispettivamente rivolti verso la cavità amniotica e verso il blastocele, originatesi dalla massa interna della blastocisti.

Disco germinativo bilaminare

Schema del disco germinativo bilaminare.

A questo stadio dello sviluppo si parla di disco germinativo bilaminare riferendosi all'embrione in via di sviluppo, l'accrescimento per mitosi e successivo differenziamento cellulare, di epiblasto e ipoblasto porta da un lato alla formazione della cavità amniotica e dall'altro condurrà alla gastrulazione.

Al 14° giorno dalla fecondazione, l'embrione subisce il processo detto di gastrulazione che porta alla formazione, appunto della gastrula.

Si tratta di un processo di fondamentale importanza nello sviluppo embrionale poiché tramite esso si giunge al cosiddetto embrione trilaminare e si generano i tre foglietti embrionali da cui originano tutti i tessuti del corpo umano.

Schema di un feto in via di sviluppo

Schema di un feto in via di sviluppo.

I tre foglietti che costituiscono l'embrione trilaminare sono: ectoderma da cui origineranno il sistema nervoso centrale e la cute, il mesoderma che darà origine tra le altre cose a muscoli, ossa, sangue e vasi sanguigni e l'endoderma da cui originano gli organi interni.

Schematizzazione del processo della gastrulazione

Schematizzazione del processo della gastrulazione.

La gastrulazione interessa la terza settimana di sviluppo, mentre alla quarta l'embrione subisce una serie di ripiegamenti che costituiranno le pieghe cefalica e caudale.

Si tratta di processi che portano ad un sostanziale cambiamento anche in quelle che sono le cavità embrionali: il sacco vitellino muta forma per il ripiegamento e l'allungamento laterale della cavità amniotica.

Il sacco vitellino svolgerà la funzione di dare origine alle cellule germinali primordiali e le isole sanguigne nella sua parete. Le isole sanguigne hanno funzione angiogenetica ed ematopoietica.

10° giorno di sviluppo embrionale

10° giorno di sviluppo embrionale.

All'inizio della terza settimana dalla fecondazione si sviluppa anche un altro annesso embrionale: l'allantoide in diretto contatto con il sacco vitellino. L'allantoide si costituisce come piccolo diverticolo nella parte dorsale posteriore del sacco vitellino che prende il nome di diverticolo allantoideo.

Tale diverticolo si insinua nel peduncolo embrionale, in particolare nel magma reticolato dove induce la formazione dei vasi allantoidei. Successivamente il diverticolo allantoideo si riassorbe, ma prima costituisce l'uraco, un derivato dell'intestino posteriore.

L'uraco fa parte delle vie urinarie del feto, ha la funzione di connettere la vescica al cordone ombelicale. Questa struttura, parte dell'allantoide, si oblitera alla fine del terzo mese di sviluppo embrionale e trasformandosi nel nascituro, in un cordone fibroso, detto legamento ombelicale medio, che permette la sospensione della vescica alla parete anteriore dell'addome.

L'allantoide nel corso dell'evoluzione ha avuto, nei sauropsidi, un ruolo prettamente di deposito, in particolare di deposito dei cristalli di acido urico.

Nei mammiferi dove il catabolismo dell'ammonio termina con la formazione di urea, l'allantoide perde la sua funzione di deposito e ricopre una funzione prettamente respiratoria.

I vasi allantoidei diventano i vasi sanguigni del cordone ombelicale: due arterie e una vena che connettono il feto alla placenta.

Vasi ombelicali

I vasi ombelicali: due arterie e una vena.

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