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Globuli bianchi

Che cosa sono i globuli bianchi?

I globuli bianchi , detti anche leucociti, sono una parte della componente cellulare del sangue.

Sono cellule il cui compito è quello di organizzare le difese immunitarie dell'organismo, neutralizzando virus, batteri, parassiti, funghi e protozoi. Alcuni tipi di globuli bianchi sono anche responsabili delle reazioni allergiche e dell'eliminazione delle cellule tumorali.

Nell'organismo esistono cinque diversi tipi di globuli bianchi, ognuno con un compito e delle caratteristiche, ma possono a grandi linee essere divisi in due grandi famiglie: granulociti e agranulociti.

I Granulociti

I globuli bianchi di questo tipo sono detti così perché presentano nel citoplasma dei granuli ricchi di enzimi. Questi enzimi sono necessari per fare in modo che i granulociti possano svolgere i propri compiti e sono diversi in base al tipo di granulocita.

Esistono infatti tre popolazioni distinte di questi tipi di cellule: neutrofili, basofili ed eosinofili. Indipendentemente da quale tipo di granulocita si osservi, tutti sono accomunati dall'avere un nucleo irregolare formato da molti lobi connessi da ponti di cromatina.

Neutrofili, basofili ed eosinofili

I tre tipi di granulociti.

Sviluppo dei granulociti

I granulociti si sviluppano nel midollo osseo a partire da precursori detti mieloblasti. Da queste cellule immature il granulocita in formazione passa attraverso tre stadi intermedi prima di divenire granulocita maturo: premielocito, mielocito e metamielocito. Il processo dura nel complesso circa 10 ore.

Una volta maturo, il granulocito viene riversato nel circolo sanguigno e seguirà il proprio destino, in base al tipo di cellula in cui si è differenziato.

Distinguiamo infatti tre tipi di granulociti, il cui nome prende il nome dalle caratteristiche citologiche dei granuli, che mostrano affinità a coloranti di natura differente: neutrofili, basofili e eosinofili.

Granulociti neutrofili

I granulociti neutrofili sono globuli bianchi di grandi dimensioni, caratterizzati da tre differenti tipologie di granuli nel citosol: granuli primari, secondari e terziari. I granuli hanno la funzione di lisosomi e contengono gli enzimi digestivi.

La funzione dei neutrofili è quella di fagocitare gli agenti infettivi e le cellule non-self (estranee). Per effettuare la fagocitosi, estroflettono degli pseudopodi con i quali circondano la cellula da fagocitare e poi la inglobano nel proprio citoplasma, per poi digerirla con gli enzimi contenuti nei granuli. Sono normalmente circolanti nel sangue e possono aderire alle pareti dell'endotelio dei vasi sanguigni.

In caso di infezione di un tessuto, i neutrofili attraversano la parete del vaso in prossimità dell'infezione e si dirigono sul punto dove questa sta avvenendo, iniziando a fagocitare i batteri, i virus, i parassiti oppure le cellule self che sono state modificate e danneggiate dall'infezione o dall'insorgenza di un tumore.

Per dirigersi nel punto in cui si è scatenata l'infezione seguono i segnali chimici emessi dal processo infiammatorio. Questa capacità (di muoversi seguendo segnali chimici) è detta chemiotassi.

Granulociti Eosinofili

Gli eosinofili sono globuli bianchi i cui granuli sono ricchi di molecole che si colorano quando trattati con eosina, da cui il nome specifico di questa classe di granulociti.

A differenza dei neutrofili, la capacità di fagocitare le cellule estranee è ridotta (anche se comunque presente) mentre la caratteristica principale è quella di espellere al proprio esterno i granuli, contenenti enzimi idrolitici, con lo scopo di eliminare eventuali parassiti.

I globuli bianchi eosinofili sono la principale fonte di danno tissutale in caso di manifestazioni allergiche.

Granulociti Basofili

I Basofili cono la terza ed ultima classe di globuli bianchi granulociti e la loro concentrazione nel circolo sanguigno è ridotta rispetto alle altre due popolazioni.

I granuli contenuti al loro interno sono ricchi di istamina e vengono rilasciati in caso di presenza di allergeni, scatenando la risposta del sistema immunitario.

La superficie dei basofili presenta recettori per le immunoglobuline, cioè gli anticorpi prodotti dai linfociti deputati alla risposta immunitaria adattativa di tipo umorale.

Globuli bianchi agranulociti

Gli agranulociti sono globuli bianchi caratterizzati dall'assenza dei granuli specifici tipici dei granulociti e presentano un nucleo compatto, non multilobato come i precedenti.

Agli agranulociti appartengono i linfociti e i monociti.

Globuli bianchi monociti

I monociti sono cellule dall'emivita molto breve, in quanto il loro destino è di trasformarsi in macrofagi. Si originano a partire da precursori detti monoblasti e passano attraverso la fase di promonocito prima di differenziarsi definitivamente in monociti maturi ed essere rilasciati nel sangue.

La loro dimensione è maggiore rispetto ai granulociti e presentano un nucleo di forma allungata.

Una volta divenuti macrofagi acquisiscono la capacità di fagocitare praticamente qualunque cellula estranea, in più contengono enzimi idrolitici e presentano sulla superficie i recettori per le immunoglobuline.

Come i neutrofili sono capaci di movimento chemiotattico, ma possono essere attirati anche dai tessuti necrotici.

Macrofago fagocita batteri

Macrofago fagocita batteri.

Linfociti: i globuli bianchi dell'immunità adattativa

L'ultimo gruppo di globuli bianchi è quello dei linfociti, responsabili dalla risposta immunitaria diretta agli antigeni e della produzione di anticorpi. Si distinguono due tipi di linfociti: i linfociti B, che si originano e maturano nel midollo osseo, e i linfociti T, che si originano nel midollo ma poi maturano nel timo.

I linfociti B sono responsabili della cosiddetta immunità adattativa umorale: i linfociti B, cioè, producono recettori specifici in grado di riconoscere gli antigeni di un agente infettivo e mantengono questi recettori, detti anticorpi o immunoglobuline, sulla propria superficie. Al successivo incontro con l'antigene, i linfociti riconoscono il patogeno mediante il legame antigene-anticorpo e danno il via alla risposta immunitaria.

I linfociti T, invece, sono responsabili dell'immunità definita cellulare o cellulo-mediata: l'antigene è riconosciuto tramite il contatto tra e la stessa superficie cellulare, senza la necessità di ricorrere alla produzione di anticorpi. È efficace soprattutto per combattere cellule self mutate o infette, come quelle sottoposte a attacco virale, attacco batterico o a mutazioni di tipo tumorale.

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