chimica-online.it

Movimento ameboide

Movimento ameboide e le altre motilità cellulari?

Molte cellule posseggono la capacità di mutare di forma e di compiere movimenti.

Tali movimenti si considerano attivi quando avvengono con dispendio di energia da parte della cellula; essi possono interessare solo l' ambiente endocellulare (correnti citoplasmatiche, traffico vescicolare, ecc.) o essere veri e propri spostamenti dell'intera cellula (locomozione cellulare); questi ultimi comprendono il movimento ameboide e il movimento per ciglia e flagelli.

Movimento ameboide

Il movimento ameboide, caratteristico del protoplasma di leucociti, amebe e altri organismi unicellulari, avviene con la emissione di estroflessioni citoplasmatiche transitorie denominate pseudopodi, che possono originare da qualsiasi punto della superficie cellulare.

La porzione di membrana cellulare, relativa allo pseudopodo neoformato, aderisce al substrato (formazione della placca di adesione); si innesca, quindi, un fenomeno contrattile (acto-miosinico) mediante il quale tutta la massa cellulare viene richiamata verso il punto dove l'estroflessione citoplasmatica ha aderito alla matrice extracellulare solida.

Fondamentale, per questo tipo di movimento, è l'adesione della cellula a un substrato solido.

Ricorda: il meccanismo ameboide è caratteristico delle amebe, organismi unicellulari eucarioti appartenenti al regno Protista, all'ordine dei Amoebidae; tale meccanismo è dovuto a continui cambiamenti nella forma del corpo dal quale fuoriescono dei prolungamenti chiamati pseudopodi. 

Movimento per ciglia e flagelli

In ambiente liquido, la locomozione cellulare è legata alla presenza di particolari strutture: ciglia e flagelli.

Se la cellula è libera (non compresa in alcuna formazione tissutale), può "nuotare" grazie a uno o più flagelli che ne rappresentano gli organi di propulsione (come, ad esempio, negli spermatozoi).

Quando la cellula è fissa, come nel caso delle cellule epiteliali ciliate che rivestono le vie respiratorie e le tube uterine, questa ha solo la possibilità di muovere il mezzo liquido, a contatto con le ciglia stesse.

Il movimento ciliare, in considerazione dell'elevato numero di "propulsori" per ogni singola cellula, prevede che le ciglia "battano" in modo coordinato, ritmico e su di un unico piano (battito metacronale).

A sinistra, schema del battito ciliare, a destra del movimento ondulatorio del flagello. Questi movimenti possono avere due funzioni: determinare uno spostamento del mezzo extracellulare rispetto alla cellula o provocare il movimento della cellula stessa. I flagelli sono dotati di moto ondulatorio e l'onda si trasmette progressivamente nel senso della lunghezza dell'organello; le ciglia si muovono invece con un movimento flessuoso, un battito deciso seguito da un colpo di ripresa flessuoso.

Durante il movimento ciliare (o flagellare), le nove coppie periferiche di microtubuli dell'assonema compiono uno "scivolamento reciproco" (sliding) la cui direttrice rettilinea viene trasformata in un ripiegamento dell'intera struttura, a causa dei numerosi "sistemi di costrizione" (ponti di nexina, sistema dei raggi, inserzione dei microtubuli assonemali sulla piastra basale) caratteristici del ciglio stesso.

Link correlati:

In fisiologia che cosa si intende con motilità?

Che cosa sono i liposomi e quale funzione svolgono?

Che cosa è un gruppo prostetico?

Studia con noi