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Miocene

Che cos'è il miocene?

Il miocene (dal greco antico meiōn = "meno" e kainos = "nuovo") è il quarto dei periodi (o sottoperiodi) nei quali viene suddivisa l'era terziaria o cenozoica, e deriva il suo nome dal carattere "meno recente" della sua fauna rispetto a quella "più recente" del Pliocene.

Segue all'Oligocene e precede il Pliocene, assieme al quale ultimo costituisce il Neogene.

La durata del Miocene è di circa 20 milioni di anni (da 26 a 5,5 milioni di anni fa): si tratta dunque di un periodo assai lungo, il più lungo di tutta l'era cenozoica.

Il Miocene è molto interessante nella regione mediterranea, dove si trovano serie marine continue e potenti: nei bacini fortemente subsidenti come quello del Piemonte o il bacino di Vienna, lo spessore è di migliaia di metri.

Caratteri paleontologici del Miocene

Il Miocene è interessante paleontologicamente, per la grande abbondanza e varietà delle faune fossili.

Molto diffusi i Mammiferi, che continuano nella loro rapida evoluzione e compiono migrazioni grandiose.

Fra gli invertebrati, ricchissime le faune a Molluschi, con generi e numerose specie rappresentate anche nella fauna attuale.

Il mondo vegetale era in complesso simile a quello attuale, in quanto tutti i generi presenti nel Miocene vivono ancora, come pure una parte delle specie.

Importantissimi sono i Mammiferi: scomparsi definitivamente i Titanoteri, fra i gruppi più rappresentativi vi è quello dei Proboscidati, che manifestano una spiccata tendenza verso il gigantismo e sono migrati in Europa dalle regioni afro-asiatiche.

Continua l'evoluzione degli Equidi, che nel Miocene presentano zampe tridattile e profonde modificazioni nella dentatura, denotando un cambiamento nell'alimentazione, che durante il Miocene è diventata erbivora, in coincidenza con il grande sviluppo delle Graminacee. Alla fine del periodo si ha una nuova immigrazione degli Equidi dall'America settentrionale all'Europa, dove essi erano scomparsi nell'Eocene.

Degni di menzione lo sviluppo dei Ruminanti, dei Carnivori propriamente detti (Canidi, Ursidi, Ienidi, ecc.) e dei Primati.

Notevole anche lo sviluppo dei Cetacei, in particolare degli Squalodonti i cui resti scheletrici sono comuni in alcune località mioceniche italiane (Bellunese, Ragusano).

Orogenesi

L'attività eruttiva fu intensa nel Miocene specialmente nella cintura orogenica circumpacifica e in quella mediterranea, entrambe sedi di importanti sollevamenti; nel Miocene si sollevarono i Carpazi, una parte dalle Dinaridi, la catena betica, il Caucaso e l'Appennino.

Paleogeografia del Miocene

In linea di massima la superficie terrestre aveva un aspetto simile a quello attuale, pur differendone specialmente nelle varie parti della Tetide, dalla regione caraibi del Mediterraneo fino all'Estremo Oriente.

L'oceano Atlantico comunicava ancora con il Pacifico: la connessione fra le due Americhe infatti verrà realizzata soltanto nel Pliocene, come dimostrano le migrazioni delle faune a Mammiferi.

Durante il Miocene gran parte dell'Europa continentale era emersa. Il Mare del Nord si estendeva a occupare una parte notevole della Germania settentrionale e comunicava con l'Atlantico per mezzo della Manica.

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