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Samario

Proprietà e composti del samario

Già evidenziato da Lecoq de Boisbaudran nel 1879, il samario fu isolato dall'europio nel 1901 da Demarcay; il metallo puro fu preparato l'anno successivo da Muthmann.

È un elemento piuttosto raro, essendo presente nella crosta terrestre (mai libero ma in composti corrispondenti generalmente al suo stato di ossidazione +3) in concentrazione pari a ca 5·10-4%.

A causa delle somiglianze nei valori di raggio ionico, è contenuto in minerali del cerio insieme ad altri lantanidi e al lantanio, in particolare nel fosfato monazite e nel fluorocarbonato bastnaesite.

Composti del samario

Il samario un aspetto bianco-lucente ed è notevolmente reattivo: all'aria si ossida formando Sm2O3, lentamente se a freddo e in assenza di umidità, velocemente a temperature elevate o in presenza di umidità, tanto da essere piroforico se in forma di polvere fine.

Reagisce con l'acqua (lentamente a freddo e velocemente a caldo), e con gli acidi sia forti sia deboli, liberando idrogeno e formando composti corrispondenti al suo stato di ossidazione +3.

Presenta nei suoi composti gli stati di ossidazione +2 e +3; mentre lo stato +2 è instabile e facilmente ossidabile in presenza di acqua, lo stato +3 è quello che corrisponde alla maggior parte dei composti stabili.

Tra questi si possono ricordare il tridoruro di samario, SmCl3, il dicloruro, SmCl2, il trifluoruro, SmF3, il triossido di disamario, Sm2O3, il trisolfato di disamario, Sm2(S04)3, il trinitrato di samario, Sm(NO3)3, e il triidrossido di samario, Sm(OH)3.

samario

Samario

Utilizzo del samario

Il samario e i suoi composti hanno per ora solo limitati impieghi.

Una lega samario-cobalto presenta un certo interesse come materiale magnetico, mentre l'ossido Sm2O3 è utilizzato in filtri ottici per l'infrarosso; altri composti hanno applicazioni in elettronica.

Metodo di produzione del samario

Per l'estrazione del samario la monazite (o la bastnaesite) viene, previa concentrazione, per esempio tramite separazione magnetica e flottazione, disgregata con acido solforico o cloridrico; dalla soluzione ottenuta vengono separati il cerio (sfruttando la possibilità della sua ossidazione allo stato +4) e il torio (come pirofosfato o fluoruro insolubile). 

Per separare il samario dal lantanio e dai lantanidi (in particolare dall'europio) possono essere utilizzati diversi processi, tra cui quello di scambio ionico su resine in presenza di acido etilendiamminotetracetico (EDTA) come complessante.

Il samario metallico può essere preparato per riduzione dell'ossido con magnesio o con lantanio, e purificato per distillazione sotto vuoto.

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