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Organi pieni

Quali sono gli organi pieni?

Gli organi del corpo umano sono costruiti secondo piani organizzativi comuni, che permettono di raggrupparli in due tipi principali: gli organi cavi e gli organi pieni.

Gli organi pieni

A differenza degli organi cavi, gli organi pieni mancano di una cavità principale e i tessuti sono organizzati in strutture compatte e ben resistenti.

Esempi di organi pieni

Sono esempi di organi pieni: il polmone, la prostata, la milza, i reni, il fegato, i polmoni, ecc.

Struttura di un organo pieno

Gli organi pieni presentano una struttura abbastanza complessa. Le componenti di un organo pieno solitamente sono:

  1. stroma;
  2. parenchima;
  3. capsula fibrosa.

1) Stroma

Il termine "stroma" deriva dal greco ed assume il significato generico di struttura che avvolge, contiene e sostiene gli elementi funzionali di un organo.

Lo stroma rappresenta non solo lo scheletro dell'organo, ma anche il supporto di vasi sanguigni e terminazioni nervose che irrorano e innervano l'organo; può contenere fibre elastiche (per esempio il polmone) e fibrocellule muscolari lisce (per esempio la prostata).

È spesso costituito da setti che, risolvendosi in lamine e tralci più sottili, suddividono l'organo in varie concamerazioni più o meno ampiamente comunicanti, nelle quali è accolto il parenchima. Questa rete di setti e lamine ramificate costituisce una sorta di intelaiatura per l'organo.

2) Parenchima

Il parenchima è la parte di un organo pieno che contribuisce alla funzione dell'organo stesso e occupa gli spazi creati dallo stroma: è il parenchima, dunque, che svolge tutte le funzioni dell'organo.

Il parenchima può essere formato da tessuto epiteliale (ghiandole esocrine ed endocrine, reni, fegato, polmoni), da tessuto linfoide (milza, timo, linfonodi), da tessuto muscolari striate (muscoli).

A seconda del tessuto e della sua organizzazione, si possono allora distinguere:

  • organi parenchimatosi propriamente detti, come le ghiandole, che hanno parenchima epiteliale e in cui la presenza di setti determina una individuazione di territori (lobi e lobuli) relativamente indipendenti e, talora, anche il riconoscimento di porzioni con significato di unità elementari funzionali (nelle ghiandole esocrine, gli adenomeri);
  • organi fibrosi, in cui l'unità funzionale elementare è la fibra muscolare (muscoli), o connettivale (aponevrosi e tendini) o nervosa (nervi);
  • organi linfoidi, in cui il parenchima (tessuto linfoide) si organizza in territori senza precisi limiti anatomici ma funzionalmente differenti;
  • organi del sistema nervoso centrale, che sono privi di reali confini in quanto si trovano in continuità sia funzionale che strutturale fra loro, tanto che la suddivisione in organi è convenzionale.

3) Capsula fibrosa

Gli organi pieni sono avvolti sempre da una capsula fibrosa, un foglietto connettivale denso che riveste l'organo.

Nella porzione interna della capsula si dipartono i setti connettivali che si approfondano nell'organo.

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