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Vena basilica

Che cos'è la vena basilica?

La vena basilica è uno dei principali vasi venosi dell'arto superiore (detto comunemente braccio).

Superficiale (sottocutanea) pari, si estende dalla mano al braccio, dove si continua nella vena brachiale, che, attraverso la vena ascellare, segue la via della vena cava superiore, che porta il sangue deossigenato al cuore (atrio destro), e di qui ai polmoni, per l'ossigenazione.

La vena basilica

La vena basilica è una vena pari dell'arto superiore (vena basilica destra per l'arto superiore destro, vena basilica sinistra per l'arto superiore sinistro). Percorre l'arto superiore in tutta la sua lunghezza, dal polso all'ascella, antero-medialmente.

La vena basilica è superficiale, cioè sottocutanea, quindi visibile, e rappresenta uno dei due vasi venosi superficiali principali dell'arto superiore.

L'altro vaso venoso superficiale principale dell'arto superiore è rappresentato dalla vena cefalica, che lo percorre in tutta la sua lunghezza, postero-lateralmente, collegandosi al primo, mediante anastomosi, anastomosi cefalica-basilica, a livello del gomito.

Vena basilica

Vena basilica. Vena superficiale dell'arto superiore: si origina nella mano, dorsalmente e medialmente, dalle vene superficiali dorsali del mignolo e dell'anulare; si porta anteriormente e medialmente, nella regione anteriore dell'avambraccio e procede verso l'alto, mantenendosi anteriore all'ulna, osso mediale dell'avambraccio; al gomito, si unisce, mediante anastomosi, alla vena cefalica, proveniente dalla regione dorsale-laterale dell'avambraccio (anteriormente al radio, osso laterale dell'avambraccio); prosegue medialmente lungo il braccio, lateralmente al muscolo bicipite, per poi penetrare, a metà di esso, nella fascia brachiale, e confluire quindi nella vena brachiale, vena profonda del braccio, e di qui nella vena ascellare.

La vena basilica si origina dalla vena digitale dorsale mediale del mignolo, anche detta vena salvatella, e dalla quarta vena metacarpea dorsale, come vena ulnare superficiale o vena basilica dell'avambraccio.

Decorre nella regione anteriore dell'avambraccio, salendo antero-medialmente, lungo il margine mediale, fino al gomito, dove, nella fossa cubitale si unisce alla vena cefalica: la vena mediana (vena superficiale dell'avambraccio), che percorre l'avambraccio lungo la linea mediana, si divide in due rami disposti a formare una "M rovesciata", la vena mediana basilica e la vena mediana cefalica, anastomosi cefalica-basilica, che si continuano nel braccio, rispettivamente, come vena basilica propriamente detta e vena cefalica propriamente detta. 

La vena basilica prosegue, quindi, nel braccio, lungo il solco bicipite mediano, insieme al nervo cutaneo mediale dell'avambraccio, per poi perforare la fascia brachiale e confluire nella vena brachiale mediale. Quest'ultima e la vena brachiale laterale, formatesi dalla confluenza delle vene radiali e ulnari profonde dell'avambraccio (satelliti, quindi doppie, delle corrispondenti arterie, radiale e ulnare), come vene satelliti, decorrono verso l'alto, a fianco dell'arteria omonima, l'arteria brachiale, fino a confluire nella vena ascellare (vena superficiale del braccio), nella quale si versa direttamente la vena cefalica.

La vena ascellare decorre sotto il cavo ascellare e si porta nella vena succlavia (vena superficiale del braccio), che, insieme alla vena giugulare interna, confluisce nel dotto-brachio-cefalico, che, a sua volta, con il controlaterale, confluisce nella vena cava superiore, punto di raccolta del sangue deossigenato proveniente dagli arti superiori, oltre dalla testa e dal collo, e diretto al cuore.

Vene dell'arto superiore

Le vene dell'arto superiore, come le vene dell'arto inferiore, si distinguono in vene superficiali, sottocutanee, e vene profonde, sottofasciali, unite da vene perforanti o comunicanti. Il sangue deossigenato si sposta dalle vene superficiali alle vene profonde, attraverso le vene perforanti, e da qui raggiunge la vena cava superiore, che porta il sangue al cuore (atrio destro).

Le vene superficiali dell'arto superiore sono, procedendo in senso distale-prossimale (mano-avambraccio-braccio):

  • le vene superficiali della mano, distinte in  vene superficiali palmari (che formano una piccola rete venosa) e vene superficiali dorsali (le vene digitali dorsali proprie, le vene metacarpee dorsali, la rete venosa dorsale della mano);
  • le vene superficiali dell'avambraccio (la vena ulnare superficiale o vena basilica dell'avambraccio, la vena radiale superficiale o vena cefalica dell'avambraccio;
  • la vena mediana dell'avambraccio); le vene superficiali del braccio (la vena basilica, la vena cefalica).

Le vene profonde dell'arto superiore sono, procedendo, sempre, in senso distale-prossimale (mano-avambraccio-braccio):

  • le vene profonde della mano;
  • le vene profonde dell'avambraccio (le vene radiali profonde, le vene ulnari profonde);
  • le vene profonde del braccio (le vene brachiali, la vena ascellare, la vena succlavia).

Riassunto

  • La vena basilica è un vaso venoso superficiale (sottocutaneo) pari dell'arto superiore: vena basilica destra per l'arto superiore destro, vena basilica sinistra per l'arto superiore sinistro.
  • La vena basilica si estende lungo tutto l'arto superiore, dalla mano all'ascella, percorrendolo nella sua regione mediale, dalla vena digitale dorsale mediale del mignolo e dalla quarta vena metacarpea dorsale, dove si origina, alla vena brachiale, e quindi alla vena ascellare, dove confluisce.
  • La vena basilica e la vena cefalica sono i principali vasi venosi superficiali dell'arto superiore, mediale e laterale rispettivamente, che, collegati per anastomosi a livello del gomito, portano il sangue deossigenato nella vena ascellare.

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