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Vene del braccio

Quali sono le vene del braccio?

Le vene del braccio, più propriamente dette vene dell'arto superiore, raccolgono il sangue venoso della mano, dell'avambraccio e del braccio, e lo portano, attraverso la vena cava superiore, al cuore per l'ossigenazione.

Si distinguono in: vene profonde (sottofasciali) e vene superficiali (sottocutanee).

Le vene del braccio

Le vene dell'arto superiore (mano, avambraccio e braccio), distinte in vene profonde e vene superficiali, convogliano il sangue deossigenato al cuore (atrio destro), quindi, ai polmoni per l'ossigenazione.

Nella mano, le vene metacarpee, palmari e dorsali, superficiali e profonde, confluiscono nelle arcate venose superficiali e profonde. Nell'avambraccio, queste si continuano con le vene ulnare superficiale e radiale superficiale, che a livello del gomito, attraverso il tratto ad M della vena mediana, si continuano con le vene basilica e cefalica.

La prima si continua nella vena brachiale e quindi nella vena ascellare, la seconda continua il suo percorso direttamente, fino alla vena ascellare. La vena ascellare confluisce, a sua volta, nella vena succlavia, che insieme alla vena giugulare interna, forma la vena brachio-cefalica. Quest'ultima e la controlaterale, confluiscono nella vena cava superiore, diretta all'atrio destro del cuore.

1) Vene profonde dell'arto superiore

Le vene profonde o sottofasciali dell'arto superiore (mano, avambraccio, braccio) seguono il percorso delle arterie corrispondenti, due per ogni arteria. Le principali sono, in senso distale-prossimale, lungo l'arto superiore: la vena basilica e la vena cefalica, la vena brachiale, la vena ascellare e la vena succlavia.

Vena brachiale

La vena brachiale si forma dalla confluenza delle vene radiali e ulnari profonde, a livello della fossa cubitale del gomito. Prosegue verso l'alto, a fianco dell'arteria omonima, fino a confluire nella vena ascellare.

Vena ascellare

La vena ascellare si origina dalla confluenza delle vene brachiali. Attraversa la cavità ascellare, ponendosi in rapporto con l'arteria ascellare, prima medialmente poi anteriormente. Termina sotto la clavicola, dove prosegue come vena succlavia.
Gli affluenti della vena ascellare sono: le vene toraco-acromiali, le vene toraciche laterali, le vene sottoscapolari, le vene circonflesse anteriori dell'omero, le vene circonflesse posteriori dell'omero.

Vena ascellare

Vena ascellare. La vena ascellare si estende dalla vena brachiale del braccio alla vena succlavia del collo, sotto la clavicola.

Vena succlavia

La vena succlavia, continuazione della vena ascellare, si estende dalla clavicola alla vena brachio-cefalica, lateralmente alla vena giugulare interna, con la quale la forma.

È in rapporto:

  • anteriormente, con la clavicola e il muscolo succlavio;
  • posteriormente, con il muscolo scaleno anteriore e con il nervo frenico;
  • inferiormente, con la prima costa e infero-medialmente, con la cupola pleurica e con l'apice del polmone;
  • superiormente, con la fascia cervicale media che aderisce alla sua tunica avventizia.

Tra l'arteria succlavia e la vena succlavia decorrono il nervo frenico, l'ansa succlavia o di Vieussens e il nervo vago.

Al punto di unione della vena succlavia sinistra con la vena giugulare interna sinistra sbocca il dotto toracico.

Al punto di unione della vena succlavia destra con la vena giugulare interna destra sbocca il dotto linfatico destro o grande vena linfatica di Galeno.

Gli affluenti della vena succlavia sono: le vene intercostali supreme, la vena toraco-acromiale, la vena giugulare esterna e la vena giugulare anteriore.

Vena succlavia

Vena succlavia. In figura, tratto terminale della vena succlavia sinistra nel punto di confluenza, con la vena giugulare interna sinistra, nella vena brachio-cefalica sinistra.

2) Le vene superficiali dell'arto superiore

Le vene superficiali, che si originano dalla tela sottocutanea della mano e di qui risalgono lungo l'avambraccio e il braccio sono: le vene superficiali della mano, palmari e dorsali; le vene superficiali dell'avambraccio (ulnare superficiale, radiale superficiale, mediana, cefalica accessoria); le vene superficiali del braccio (la vena basilica e la vena cefalica).

Vene superficiali della mano

Le vene superficiali palmari della mano formano una piccola rete venosa, la rete venosa palmare della mano.

Le vene superficiali dorsali della mano sono: le vene digitali dorsali proprie, due per ogni dito, che si uniscono in quattro vene, le metacarpee dorsali, e che formano la rete venosa dorsale della mano. La vena digitale dorsale mediale del mignolo, anche detta vena salvatella, si continua nella vena ulnare superficiale. La vena digitale dorsale laterale del pollice va a formare la vena mediana dell'avambraccio.

Vene della mano e dell'avambraccio

Vene della mano e dell'avambraccio. Lato palmare, a sinistra. Lato dorsale, a destra. È ben visibile la "M" formata dai due rami della vena mediana, la vena mediana cefalica e la vena mediana basilica, punto di anastomosi cefalica-basilica.

Vene superficiali dell'avambraccio

La vena basilica dell'avambraccio o vena ulnare superficiale è la continuazione della vena digitale dorsale mediale del mignolo e della quarta vena metacarpea dorsale. Decorre antero-medialmente, nella regione anteriore dell'avambraccio, salendo lungo il margine mediale, fino alla vena basilica con la quale si continua medialmente.

La vena cefalica dell'avambraccio o vena radiale superficiale si origina dalla rete venosa dorsale della mano, si porta antero-lateralmente, in avanti e sale lungo il margine laterale dell'avambraccio, fino alla vena cefalica, con la quale si continua, sempre lungo il margine laterale.

La vena mediana dell'avambraccio è la continuazione della vena digitale dorsale laterale del pollice, risale lungo la faccia anteriore dell'avambraccio, seguendo la linea mediana. A livello del gomito si biforca in:

  • vena mediana basilica, che si unisce alla vena ulnare superficiale;
  • vena mediana cefalica, che si unisce alla vena radiale superficiale.

Questi due rami formano una M rovesciata. La vena mediana dell'avambraccio comunica con le vene profonde, attraverso la vena perforante del gomito.
La vena cefalica accessoria risale nella faccia posteriore dell'avambraccio.

Vene superficiali del braccio

La vena basilica, continuazione della vena basilica dell'avambraccio, che, a livello del gomito (fossa cubitale), mediante i rami della vena mediana si unisce alla vena cefalica (anastomosi cefalica-basilica), decorre lungo il solco bicipite mediano, insieme al nervo cutaneo mediale dell'avambraccio. Nel punto medio del braccio, perfora la fascia e termina in una vena brachiale.

La vena cefalica, continuazione della vena cefalica dell'avambraccio, che, a livello del gomito (fossa cubitale), mediante la vena mediana, viene in contatto con la vena basilica (anastomosi cefalica-basilica). decorre lungo il solco bicipitale laterale. Passa quindi nel solco delto-pettorale fino alla fossetta sottoclavicolare. Perfora la fascia clavi-pettorale e termina nella vena ascellare.

Riassunto

  • Le vene del braccio, più correttamente dette vene dell'arto superiore, sono i vasi venosi che portano il sangue deossigenato , raccolto nell'arto superiore, alla vena cava superiore, che lo riversa nel cuore (atrio destro).
  • Le vene dell'arto superiore si distinguono in: vene superficiali, localizzate nel sottocutaneo, e vene profonde, localizzate nella fascia muscolare.

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