chimica-online.it

Ovario

Che cos'è l'ovario?

In biologia il termine "Ovario" è utilizzato sia in ambito zoologico che botanico per indicare la struttura anatomica deputata a favorire lo sviluppo dei gameti femminili. Nei mammiferi l'ovario è spesso indicato col termine specifico di Ovaia.

In questa lezione vedremo il significato del termine ovario nei vari ambiti.

Ovario in botanica

Nelle piante da fiore l'ovario si trova alla base del pistillo e contiene gli ovuli che vengono fecondati dal polline. Una volta avvenuta la fecondazione, l'ovario si sviluppa divenendo il frutto al cui interno sono contenuti i semi, formati dall'embrione e dalle strutture accessorie.

Il pistillo è formato da foglie modificate, detti carpelli, la cui base rappresenta per l'appunto l'ovario. Gli ovari possono generarsi da un unico carpello o dalla fusione di più carpelli differenti.

Gli ovari originati da un unico carpello sono definiti semplici e all'interno del carpello presentano una sola cavità uniforme (struttura "uniloculare").

Gli ovari costituiti da più carpelli, invece, possono essere  apocarpici o sincarpici: nel primo caso ogni carpello è indipendente dagli altri, mentre nel secondo i vari carpelli sono uniti intimamente realizzando un'unica struttura, di tipo uniloculare (se i setti di separazione tra i carpelli vengono riassorbiti dopo l'unione) oppure pluriloculare, se ogni carpello mantiene una loggia indipendente dagli altri.

Tipi di ovario

Tipi di ovario: Supero (I); semi-Infero (II); Infero (III).

L'anatomia dell'ovario nelle piante da fiore rappresenta un carattere tassonomico, cioè inserito nelle chiavi dicotomiche per il riconoscimento delle specie. A tal scopo, si differenziano tre morfologie di ovario: Supero, Infero e semi-Infero.

L'elemento discriminante è rappresentato dalla sua posizione in relazione al punto di inserzione degli altri verticilli del fiore: se è al di sopra di essi, è definito Supero, se è al di sotto, Infero.

Gli ovari semi-Inferi sono collocati a mezza altezza, in modo che il piano di inserzione dei verticilli passi attraverso il corpo dell'ovario.

Ovario in zoologia

Nell'ambito dello studio dell'anatomia animale, l'ovario è una delle gonadi, cioè le ghiandole deputate alla produzione dei gameti. Nello specifico, rappresenta la gonade femminile che produce gli ovuli.

Mentre in molti invertebrati gli ovari sono organi impari, nella maggior parte dei vertebrati sono invece strutture pari, anche se in alcune specie si uniscono a formare un singolo organo, spesso per atrofizzazione di uno dei due. Fatta eccezione per i rapaci e poche altre specie,  negli uccelli è presente un solo ovario.

Sviluppo dell'ovario nei vertebrati

Lo sviluppo embrionale dell'ovario nei vertebrati inizia con l'ispessimento dell'epitelio celomatico e di tessuto di origine mesenchimale. Si assiste alla comparsa di due creste genitali pari, dalla cui parte centrale si svilupperanno le gonadi.

Successivamente l'epitelio celomatico si inspessisce e diviene epitelio germinativo, venendo invaso da cellule germinali primordiali. Questo stadio è comune allo sviluppo sia delle gonadi femminili che quelle maschili.

La gonade indifferenziata che si è originata a questo punto è composta da una medulla di origine mesenchimale, una Cortex di origine epiteliale e da cordoni sessuali primari. Alcuni di questi (cordoni midollari) invadono la medulla, mentre la Cortex si inspessisce.

Si formano dei cordoni sessuali secondari che, frammentandosi, originano gruppi di cellule sferici al cui interno sono collocate le cellule che origineranno le uova. Questi gruppi di cellule prendono il nome di follicoli primordiali.

Ovari nei mammiferi

Le ovaie, ossia gli ovari dei mammiferi, sono organi piuttosto piccoli se confrontati con quelli degli altri vertebrati, poiché producono un limitato numero di uova di dimensioni ridotte.

Questi organi sono costituiti da tessuto connettivo che forma uno stroma ben irrorato da numerosi vasi sanguigni, al cui interno si trovano i follicoli che contengono gli oociti.

Alla nascita gli oociti primari contenuti nei follicoli sono diversi milioni, ma solo circa 400 verranno effettivamente ovulati mentre i restanti si atrofizzeranno.

Dalle cellule follicolari si sviluppano diversi strati cellulari che avvolgono l'uovo, detti "granulosa".

Esternamente alla granulosa, si forma una teca formata dal tessuto connettivo che svolge una triplice funzione: protegge l'uovo, gli fornisce nutrimento e produce ormoni sessuali femminili, svolgendo quindi anche una funzione ghiandolare. 

Ovari dei vertebrati non mammiferi

Negli altri vertebrati, gli ovari sono proporzionalmente più grandi di quelli dei mammiferi, per far fronte a strategie riproduttive che prevedono la produzione di un numero più elevato di uova di dimensioni maggiori.

Negli amnioti vivipari le dimensioni sono tali che, durante la riproduzione, l'ovario occupa tutto lo spazio della cavità del corpo. Il contenuto stromatico è in genere minore e spesso questi organi appaiono internamente cavi.

Le pareti dei follicoli risultano molto più sottili, rappresentate unicamente da pochi strati di cellule della granulosa. In alcuni gruppi, come gli squali, in cui è presente un certo livello di viviparità, è possibile osservare lo sviluppo di corpi lutei funzionanti.

Ovario di vertebrato non mammifero

Ovario di vertebrato non mammifero.

Ovario nei teleostei

Nei pesci ossei gli ovari presentano delle caratteristiche anatomiche e di sviluppo peculiari. Questi sono costituiti da organi pari di tipo sacciforme collocati nella cavità celomatica e appese alla volta addominale per mezzo di un mesentere detto mesovario.

Nei pesci immaturi, l'aspetto degli ovari è quello di una sorta di grappolo di sfere di colore bianco - arancio. Gli ovari sono racchiusi da una tunica albuginea contenente tessuto muscolare liscio e tessuto connettivo fibroso.

Ovario nei pesci teleostei

Ovario nei pesci teleostei.

Le uova dei teleostei vengono rilasciate in un lume, detto "ovocele", assente negli altri vertebrati che invece le rilasciano nella cavità corporea.

Nelle specie più primitive, le uova mature vengono rilasciate nella cavità peritoneale per essere poi condotte ai pori genitali senza un vero e proprio ovidotto.

Nelle specie più evolute, invece, l'ovidotto è presente ed è formato dalla fusione della piega genitale con le pareti corporee. L'ovidotto raccoglie le uova dalla cavità celomatica e le convoglia verso le aperture genitali.

Studia con noi