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Ereditarietà

Che cosa è l'ereditarietà?

In ogni organismo, l'aspetto di un individuo, sia nel suo insieme sia nei più minuti dettagli, in altre parole ciò che viene definito "fenotipo", è la risultante dell'influenza sui singoli caratteri dei numerosissimi fattori ereditari trasmessi dai genitori alla prole.

Bisogna ricordare però che anche l'ambiente può influenzare o condizionare la manifestazione di numerosi caratteri fenotipici, e concorrere così a determinare differenze fenotipiche tra individui sviluppati in condizioni diverse.

La variabilità fenotipica che si osserva in una popolazione di individui appartenenti alla stessa specie è quindi il risultato sia di differenze nella base ereditaria (differenze genetiche tra individui), sia di differenze nell'ambiente ove è avvenuto lo sviluppo dei singoli individui.

Poiché solo le caratteristiche determinate dai geni che costituiscono il genotipo vengono trasmesse dai genitori alla discendenza, ne deriva che un individuo non sarà in grado di trasmettere alla progenie la manifestazione, a livello fenotipico, delle condizioni ambientali nel corso dello sviluppo.

La valutazione del grado in cui un dato carattere viene determinato dal genotipo e dall'ambiente può essere quindi decisa solo in base all'osservazione della trasmissione delle caratteristiche fenotipiche dei genitori alla prole.

Le prime informazioni sulla distinzione tra un contributo delle caratteristiche ereditarie alla variabilità fenotipica e un contributo dell'influenza ambientale sono state fornite da W. Johannsen con i noti esperimenti sui fagioli.

Gli studi condotti negarono l'ereditabilità dei caratteri acquisiti derivanti da modifiche ambientali.

Che cos'è l'ereditarietà?

Il grado con cui un dato carattere viene determinato dall'insieme dei fattori ereditari (geni), indipendentemente dall'ambiente, viene definito ereditabilità e si esprime, per una popolazione di individui, come il rapporto tra la variabilità dovuta alle differenze genetiche tra gli individui stessi (variabilità genetica) e la variabilità complessiva, comprendente quindi anche quella dovuta alle differenze nell'influenza ambientale nel corso dello sviluppo dei singoli individui che compongono la popolazione (variabilità ambientale).

L'ereditabilità rappresenta anche l'attitudine di un individuo a trasmettere alla progenie una data caratteristica manifestata nel suo fenotipo.

Alcuni caratteri presentano determinazione completa: cioè una caratteristica viene trasmessa dai genitori alla prole e si manifesta nella prole senza che venga influenzata almeno apparentemente da fattori ambientali, ma condizionata esclusivamente dai rapporti di dominanza e di recessività tra alleli dello stesso locus genico o di loci genici diversi (epistasi). Sono questi di solito i caratteri qualitativi: ad esempio nella specie umana: il colore degli occhi, il colore dei capelli, l'attitudine a distinguere i colori e così via.

I caratteri per i quali vi è compartecipazione della base ereditaria e dell'ambiente nella loro manifestazione sono invece quelli definiti quantitativi poiché manifestano variabilità continua e sono rilevabili solo mediante un'unità di misura: così la lunghezza, il peso, il volume, ecc.

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