chimica-online.it

Brachiazione

Che cosa è la brachiazione?

La brachiazione (dal latino brachium cioè braccio) è una modalità di locomozione propria delle scimmie antropomorfe dette anche Ominoidi le quali si distinguono in piccole (gibbone, siamango) e grandi (orango, gorilla).

La brachiazione consiste nella oscillazione della parte superiore del tronco affinché attraverso il dondolio si assuma una nuova posizione e si proceda in avanti. Per le scimmie antropomorfe rappresenta una modalità di locomozione importante per spostarsi da un albero all'altro e per procurarsi il cibo.

Quando si sviluppa la Brachiazione?

Circa 17/18 milioni di anni fa la piattaforma africana e quella euroasiatica entrarono in collisione e si formò quello che venne definito Supercontinente.

Questo consentì la migrazione di scimmie primitive e antropomorfe primitive da un continente all'altro con facilità. Le loro popolazioni aumentarono rapidamente grazie al clima caldo ed alle folte foreste che ricoprivano la vasta area del Supercontinente.

Con i cambiamenti climatici, il raffreddamento di alcune aree, la diminuzione delle foreste, alcune scimmie iniziarono a scendere al suolo per ricercare il cibo.

Molte morirono e si estinsero, altre si adattarono e sopravvissero. In particolar modo Eritroceri e Babbuini divennero prevalentemente terricoli mentre le altre scimmie come Oranghi e Gibboni passavano meno tempo al suolo mantenendo così invariata la struttura anatomica propria della vita arboricola.

Sicuramente un problema della vita al suolo era rappresentato dai predatori pertanto queste scimmie svilupparono altri sistemi di difesa.

Gli Eritroceri emettevano richiami che mettevano in fuga il predatore mentre i Babbuini erano abili nella lotta in particolar modo i maschi che presentavano canini affilati e statura piazzata.

Caratteristiche delle scimmie antropomorfe

La Brachiazione si sviluppò tra un gruppo di scimmie antropomorfe primitive originarie del continente Africano (Ramapeticine) le quali si adattarono ad un clima più freddo e alla comparsa dei primi terreni desertici. Queste scimmie avevano delle caratteristiche particolari:

  • Erano grandi di statura
  • Avevano un tronco basso e tozzo
  • Le spalle erano più robuste per permettere una presa laterale più forte
  • Le braccia lunghe e mobili avevano muscoli flessori potenti per arrampicarsi e raggiungere il cibo
  • La colonna vertebrale era più corta

Questi primati assumevano prevalentemente una stazione quadrupede e riuscivano per poco tempo a mantenere la posizione eretta per via di un minore sviluppo del tronco inferiore.

Svilupparono però un nuovo modo di camminare al suolo contestualmente alla brachiazione che invece gli consentiva di spostarsi da un albero all'altro. Esse infatti non camminavano sul suolo utilizzando i palmi delle mani come le altre scimmie ma utilizzando le nocche delle dita (Fig. 1 - 2).

Stazionamento e locomozione al suolo

Differenze di stazionamento e locomozione al suolo: un Gorilla (sulle nocche delle dita) in Fig. 1 un Macaco (con il palmo della mano) in Fig. 2

Anche l'uomo presenta una struttura anatomica che permette in parte la brachiazione. Pensiamo ad esempio ad un individuo che quando si allena effettua esercizi alla sbarra rimanendo aggrappato ad essa oppure passando da una sbarra all'altra (Fig. 3).

L'unica differenza è che l'uomo ha il tronco inferiore più sviluppato rispetto alle scimmie con gambe troppo pesanti e braccia troppo deboli per poter stazionare o muoversi per lungo tempo con questa modalità.

Monkey Bar Exercises

(Fig. 3) L'immagine raffigura una donna che sta svolgendo un esercizio in brachiazione. Queste tipologie di esercizi alle sbarre vengono indicati come" Monkey Bar Exercises".

Differenze anatomiche tra uomo e scimmie antropomorfe

Le differenze anatomiche tra uomo e scimmie antropomorfe (Fig. 4) riguardano:

  • Modo di spostarsi al suolo
  • Arti inferiori più sviluppati nell'uomo
  • Struttura di cranio e cervello
  • Morfologia della faccia

Abbiamo visto come le scimmie antropomorfe abbiano mantenuto nel tempo la locomozione in quadrupedia per via della muscolatura e della ossatura di pelvi e gambe meno sviluppata rispetto a quella dell'uomo che si sposta in posizione eretta. L'uomo ha infatti arti inferiori più lunghi (25 - 30 cm in più) dei primati con una muscolatura nettamente più potente.

Per quanto concerne la struttura di cranio e cervello, l'uomo ha un cervello tre volte più grande di quello di una scimmia antropomorfa e pertanto il cranio ha una forma meno appiattita.

Il cervello umano ha inoltre più funzioni rispetto a quello dei primati. Le aree della abilità manuale, della parola, della memoria, del pensiero e della progettazione sono infatti più sviluppate nell'uomo. Le scimmie antropomorfe hanno invece un cervello ben dotato di aree primarie sensoriali e motorie.

Anche la morfologia facciale risulta essere differente. I primati presentano un grosso muso con grande arcata sopraccigliare e mandibola massiccia e pronunciata. I denti sono più bassi e larghi rispetto a quelli umani con canini molto sviluppati soprattutto nei maschi i quali hanno il compito di lottare per difendere il proprio territorio.

Tra uomo e scimmie antropomorfe ci sono anche delle similitudini che riguardano in particolar modo il tronco superiore che ha la stessa lunghezza e larghezza con area lombare di ridotte dimensioni ed arti superiori con mobilità molto simili soprattutto di polsi e gomiti. L'articolazione delle altre scimmie, non primati, è invece differente per via della locomozione sul suolo con i palmi delle mani. Esse sono quindi impossibilitate alla rotazione del polso.

Principali differenze tra uomo e scimmie antropomorfe

(Fig. 4) Descrizione delle principali differenze tra uomo e scimmie antropomorfe.

Le scimmie antropomorfe oggi

Le specie di scimmie antropomorfe che non si sono estinte nel tempo e che oggi conosciamo sono:

  • L'Orango o Pongo pygmaeus. Abita le foreste del Sud-Est Asiatico. La sua alimentazione è costituita da frutti in maniera prevalente ma si nutre anche di cortecce d'albero e uova di uccello. Di solito si spostano da soli (maschi solitari o femmine con il proprio piccolo) e non vi sono dei rapporti gerarchici prevalenti.
  • Il Gorilla o Gorilla gorilla. È il più grande dei primati che arriva a pesare 180 kg per 2 metri d'altezza. Vive in gruppi ed è un vegetariano. Mangia frutti, foglie, fiori, germogli e cortecce tenere.
  • Lo Scimpanzè o Pan troglodytes. È la specie più simile all'uomo anche sotto l'aspetto intellettivo. Vive nell'Africa equatoriale ed è un onnivoro. Si nutre di frutti, germogli, semi, formiche, termiti ed anche piccoli animali. Hanno una intelligenza spiccato tanto da riuscire ad utilizzare oggetti per diversi scopi tra cui mangiare, pulirsi i denti, bere e lavarsi.
  • Il Bonobo o Pan paniscus. Vive in Africa centrale. È simile allo scimpanzè ma è più piccolo ed esile con un ciuffo di peli sulla testa e il muso nero. Anche lui è un onnivoro e vive in gruppi numerosi che possono arrivare fino ad 80 individui.
  • Il Gibbone (generi Hylobates e Nomascus). A seconda delle specie il suo pelo assume colorazioni differenti: nero, grigio o marrone. Si nutre di vegetali e cammina al suolo in posizione eretta con gli arti superiori in alto per bilanciare il corpo.

Riassumendo

  • La brachiazione è una modalità di locomozione propria delle scimmie antropomorfe dette anche Ominoidi
  • Essa consiste nella oscillazione della parte superiore del tronco affinché attraverso il dondolio si assuma una nuova posizione e si proceda in avanti
  • Dopo la formazione del Supercontinente circa 17/18 milioni di anni fa le scimmie continuarono ad aumentare nelle loro popolazioni grazie al clima caldo ed alla presenza delle foreste
  • Con i cambiamenti climatici, la formazione delle aree desertiche e la nuova disposizione delle piattaforme dei continenti, le scimmie furono costrette a spostarsi anche al suolo. Alcune morivano, e si estinsero, altre sopravvissero come Eritroceri, Babbuini, Oranghi e Gibboni
  • La Brachiazione si sviluppò tra un gruppo di scimmie antropomorfe primitive originarie del continente Africano. Queste avevano particolari caratteristiche anatomiche
  • Questi primati assumevano prevalentemente una stazione quadrupede e riuscivano per poco tempo a mantenere la posizione eretta. Svilupparono però un nuovo modo di camminare al suolo utilizzando le nocche delle dita
  • Anche l'uomo presenta una struttura anatomica che permette in parte la brachiazione. L'unica differenza è che l'uomo ha il tronco inferiore più sviluppato rispetto alle scimmie con gambe troppo pesanti e braccia troppo deboli
  • Le differenze anatomiche tra uomo e scimmie antropomorfe riguardano: modalità di locomozione sul suolo, morfologia della faccia, struttura di cranio e cervello, arti inferiori
  • Le specie di scimmie antropomorfe che oggi conosciamo sono l'Orango, il Gorilla, Lo scimpanzè, Il Bonobo ed il Gibbone.

Link correlati:

Approccio morfologico e molecolare alla filogenesi

Cosa prevede la sistematica e l'evoluzione dei primati?

Chi sono gli Ominidi?

Che cosa è l'ereditarietà?

Che cosa è e come si realizza il mimetismo?

Studia con noi