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Osso frontale

Che cos'è l'osso frontale?

L'osso frontale è una delle ossa principali che costituiscono la scatola cranica. Nell'adulto si presenta come osso impari e mediano, ma in alcuni contesti è considerato un osso pari perché si sviluppa dalla saldatura, lungo la linea mediana e sagittale, di due ossa distinte nell'embrione, identiche e simmetriche. Nell'individuo adulto è possibile scorgere l'asse lungo cui avviene la saldatura, che resta visibile sotto forma di sutura metopica.

La formazione del tessuto osseo non segue la medesima strategia osteogenica in tutto il suo sviluppo, ma differisce nella spina nasale, dove si verifica una tipologia di ossificazione di tipo cartilagineo, in contrapposizione al resto dell'osso che ossifica attraverso un processo membranoso.

Osso frontale

Osso frontale.

Sia nella spina che nel resto dell'osso l'ossificazione si estende a partire da due centri, seguendo lo schema della formazione indipendente delle due metà che saldandosi daranno luogo all'osso frontale dell'adulto.

L'osso frontale è l'elemento osseo che chiude, in senso antero-superiore, la volta della scatola cranica e ne costituisce anche parte della base. Inferiormente ripiega in una concavità che va a creare la parte superiore della cavità orbitale, dove alloggiano i bulbi oculari.

Strutturalmente si è soliti suddividere l'osso frontale in tre regioni distinte, a cui afferiscono alcuni importanti elementi anatomici: la squama, la regione orbitaria e l'incisura etmoidale.

La squama dell'osso frontale

La porzione dell'osso frontale definita "squama" è la sua componente maggiore, di cui si possono esaminare alternativamente le due facce, quella esterna e quella interna. La faccia esterna è liscia e convessa e forma la superficie che siamo abituati a considerare come fronte.

Nella sua porzione inferiore si ingrossa in due protuberanze definite arcate sopraccigliari, in corrispondenza delle quali si ritrovano le sopracciglia nell'uomo e che avvolgono e proteggono la parte superiore della cavità oculare.

Centralmente, tra le arcate si sviluppa una zona in rilievo detta Glabella, che rappresenta il punto in cui le due ossa embrionali si saldano in corrispondenza delle arcate.

Per permettere il passaggio di vasi e nervi che servono i tessuti di questa zona della faccia, lungo le arcate si rilevano due fori: il forame sopraorbitario e il forame frontale.

Faccia esterna della squama

Faccia esterna della squama.

La faccia interna della squama, invece, è concava poiché rispecchia la curvatura della faccia esterna.

Seguendo il profilo sagittale della faccia interna in posizione mediana, è possibile rilevare una cresta, detta cresta frontale.

Tale struttura rappresenta il punto di inserzione dei legamenti che formano la grande falce cerebrale, una delle strutture legamentose più importanti dell'apparato locomotore che partecipa al mantenimento in sede della massa cerebrale. Al di sotto della cresta si apre un ulteriore foro.

Questo passaggio consente alla vena emissaria del seno sagittale superiore di attraversare la scatola cranica e prende il nome di forame cieco.

Faccia interna della squama

Faccia interna della squama.

Regione orbitaria

La regione orbitaria è quella porzione dell'osso frontale in cui si sviluppano le concavità che ospitano il bulbo oculare. Contrariamente alla squama, nella regione orbitaria è la porzione interna ad essere convessa mentre quella esterna è concava.

Nella parte anteriore si apre una fossa di dimensioni generose, detto Fovea trocleare, che favorisce il passaggio del nervo trocleare, e due piccoli forellini detti fori etmoidei.

Il nervo trocleare andrà ad innestarsi sui muscoli motori dell'occhio, mentre i fori etmoidei consentono la comunicazione tra le orbite e le celle etmoidee.

Incisura etmoidale e parte inferiore della regione orbitale

Incisura etmoidale e parte inferiore della regione orbitale.

Incisura etmoidale

Questa porzione dell'osso si inserisce tra le due regioni orbitarie, formando una articolazione con l'osso etmoide. È rappresentata da una regione a ferro di cavallo in cui si distinguono: la spina nasale, alcune cavità e fori di passaggio.

La spina nasale è un processo posizionato anteriormente all'incisura e consente l'articolazione con l'osso frontale che si origina, come detto, per ossificazione di tipo cartilagineo. Lungo il profilo dell'incisura etmoidale si aprono delle cavità, i cui bordi coincidono con quelli delle cavità analoghe presenti sull'osso etmoideo, che nel complesso vanno a formare le celle etmoidee superiori.

L'osso frontale, nella porzione anteriore dell'incisura, sviluppa una connessione con dei seni ricavati all'interno dell'osso attraverso dei piccoli forellini di comunicazione. I seni che si aprono all'interno dell'osso hanno la funzione di riscaldare l'aria in ingresso dal naso, contribuiscono alla modulazione del suono in emissione e alleggeriscono la struttura del cranio.

Questi seni sono di forma triangolare, asimmetrica, e non hanno una dimensione ben determinata. La loro conformazione infatti è molto variabile tre individuo ed individuo.

Data la loro collocazione, prendono il nome di seni frontali e vanno a contribuire alla costellazione di seni paranasali che alleggeriscono nel complesso il massiccio facciale.

Le articolazioni dell'osso frontale di realizzano a livello dei suoi margini, che possono essere suddivisi in:

  • margine superiore;
  • margine inferiore;
  • margine posteriore.

Il margine superiore è detto anche parietale, si presenta elaborato in una grande quantità di dentelli e forma articolazione con l'osso parietale attraverso una sutura che prende il nome di Sutura Coronale.

Il margine inferiore può a sua volta essere suddiviso in tre porzioni: due regioni speculari prendono il nome di margini sovraorbitali e si posizionano superiormente alle cavità orbitali, mentre il terzo si posiziona al centro e prende il nome di margine nasale. La parte sovraorbitaria si articola con l'osso zigomatico, mentre quella nasale si articola con la lamina dell'etmoide.

Il margine posteriore è detto invece sfenoidale e si realizza con la parte più arretrata delle cavità orbitali. Come il nome lascia facilmente intendere, le articolazioni di questo margine coinvolgono l'osso sfenoide sia in corrispondenza delle grandi che delle piccole ali.

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