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Occhio umano

Che cos'è l'occhio, organo della vista?

L'occhio, o bulbo oculare, è l'organo di senso esterno dell'apparato visivo che, funzionando in modo simile ad una macchina fotografica (con la differenza che le sue due "lenti" focalizzano la luce sulla retina, una formazione nervosa specializzata per la raccolta, la trasduzione e la trasmissione degli impulsi nervosi), ha il compito di ricavare informazioni sull'ambiente circostante attraverso la luce.

Oltre alla retina, ciascun bulbo oculare è provvisto di un apparato motore, costituito da muscoli estrinseci striati che ne permettono la motilità per l'esplorazione dell'ambiente esterno, e di un apparato protettore, formato dalle sopracciglia, dalle palpebre, dalla congiuntiva e dall'apparato lacrimale.

L'occhio

L'occhio è un organo sferoidale con un diametro antero-posteriore di circa 24 mm (asse anatomico). È costituito da due segmenti di sfera a diverso raggio di curvatura, uniti fra loro.

Il segmento anteriore è la cornea, che ha raggio minore e quindi sporge rispetto al segmento posteriore formato dalla sclera, che ha raggio maggiore.

L'occhio comprende:

  • le membrane (sclerotica, coroide e retina);
  • i mezzi trasparenti (umor acqueo, umor vitreo, cristallino).

Membrane

Si suddividono, come si è detto, in sclerotica, coroide e retina.

La sclerotica è una membrana opaca, bianca e assai resistente (il nome deriva dal greco sclerós, "duro"). È la più esterna delle membrane del globo oculare; sul davanti, in corrispondenza con la parte anteriore dell'iride, è sostituita dalla cornea, membrana trasparente perché priva di vascolarizzazione, così da permettere il passaggio della luce.

La coroide è la membrana mediana, molto vascolarizzata, formata nella parte anteriore da uno strato variamente colorato e forato nel centro: la pupilla. L'iride è una formazione muscolare saldata con il resto della coroide a mezzo di un robusto anello muscolare formato da fibre circolari (muscolo ciliare) e radiali (processi ciliari).

L'iride ha funzione di diaframma, regola cioè la luce che giunge alla retina. L'accomodamento (o "accomodazione") avviene per mezzo di muscoli che aderiscono all'iride in forma anulare (sfintere dell'iride) e in forma radiante (radianti dell'iride).

La retina è la membrana più importante. Contiene le cellule visive ed è molto ricca di espansioni nervose; può considerarsi un'espansione del nervo ottico. È costituita da tre strati: la membrana di Jacob (o strato dei coni e bastoncelli), lo strato delle cellule bipolari, e lo strato delle cellule multipolari.

Il primo strato (membrana di Jacob) presenta cellule visive fornite di prolungamento dendritico di due tipi: conico (i coni) e cilindrico (i bastoncelli).

Questi elementi sono distribuiti in maniera disuguale: i coni, incolori e giallastri, sono concentrati in un punto detto fovea centralis o macchia gialla della retina, nella parte esterna del diametro antero-posteriore dell'occhio (regione molto sensibile e completamente priva di bastoncelli).

I bastoncelli, di colore rossastro (per una sostanza di cui sono impregnati, la porpora retinica), si presentano inframmezzati ad altre cellule "di sostegno".

Bastoncelli e coni sono in relazione, per mezzo dei loro assoni, con le cellule bipolari. Il secondo strato (strato delle cellule bipolari) presenta "cellule bipolari", in relazione con i coni e i bastoncelli; i loro assoni sono uniti con i dendriti delle cellule bipolari formanti il terzo strato (strato delle cellule multipolari).

I neuriti di queste cellule si uniscono e formano il nervo ottico, mentre i loro dendriti si uniscono alle cellule bipolari (del secondo strato).

In ogni occhio il punto di uscita del nervo, privo di cellule visive, è insensibile e prende il nome di "punto cieco".

Mezzi trasparenti

L'umor acqueo, l'umor vitreo e il cristallino costituiscono, come si è detto, i mezzi trasparenti.

L'umor acqueo riempie lo spazio, noto come "camera anteriore dell'occhio", situato tra la cornea e l'iride. È un liquido incolore, composto principalmente di acqua e di albumina.

L'umor vitreo riempie quasi interamente il globo oculare; è racchiuso da una membrana fine e trasparente che è detta ialoide. È un liquido trasparente, simile al liquido della camera anteriore, ma di consistenza gelatinosa e molto rifrangente. Occupa la "camera posteriore dell'occhio", situata tra il cristallino e la retina.

Il cristallino è una "lente biconvessa", nella parte posteriore più bombata, formata da strati di cellule trasformate, disposte regolarmente, su strati concentrici. È circondato da una membrana contrattile (capsula del cristallino), assai resistente, e unito alla coroide per mezzo di filamenti o processi ciliari che, in contrazione, sollecitano il cristallino e ne aumentano la convessità.

Con la "cataratta" il cristallino perde la trasparenza e si fa opaco: è necessario, in tal caso, provvedere all'asportazione.

Occhio

Globo oculare.

Accomodamento del cristallino

Il cristallino ha la funzione di "accomodare" l'occhio, di adattare cioè la sua curvatura in modo che i raggi luminosi abbiano il "fuoco" costantemente sulla retina. Quando si guarda un oggetto da vicino, il cristallino si curva in avanti diminuendo il diametro equatoriale; viceversa, quando si guarda da lontano, il cristallino tende a schiacciarsi allargando il diametro equatoriale.

Agente diretto della deformazione è il muscolo ciliare. Se questo è in stato di riposo, il cristallino è soggetto all'azione di una membrana anulare detta zonula che, inserita sull'equatore, tende il cristallino in senso eccentrico, in modo che la lente diventi piana.

Se invece il muscolo ciliare si contrae, il bordo anteriore della coroide è spostato in avanti e la zonula (che aderisce al bordo) si rilascia. Per questo effetto il cristallino, elemento elastico, riprende la posizione di riposo: diminuisce dunque il diametro equatoriale e aumenta quello antero-posteriore. In altre parole, si accentua la convessità delle facce.

Cristallino

Nella sezione di destra si vede come il cristallino varia la curvatura perché l'occhio possa guardare oggetti lontani. Nella sezione di sinistra, il cristallino è curvato fortemente in avanti (ciò facilita la visione degli oggetti vicini) per effetto della contrazione del muscolo ciliare e del rilasciamento della zonula (la membrana anulare).

Ghiandole dell'occhio

Entro lo spessore delle palpebre si contano circa trenta piccole ghiandole, le ghiandole di Meibomio, che sboccano con vari condotti sul bordo delle palpebre e secernono una sostanza grassa e giallastra che impedisce il deflusso costante delle lacrime.

Secrete dalle ghiandole lacrimali, le lacrime tengono umida e pulita la superficie dell'occhio e, scivolando sopra la cornea, mantengono umida anche la congiuntiva (la superficie della palpebra).

Sono ghiandole abbastanza voluminose che occupano l'angolo interno dell'orbita.

Ghiandole dell'occhio

Ghiandole dell'occhio.

Muscoli dell'occhio

I muscoli dell'occhio sono 6:

  • 4 "retti" (superiore, inferiore, esterno e interno);
  • 2 "obliqui" (grande e piccolo).

I muscoli "retti" si inseriscono, da un lato, sull'equatore del lobo oculare, dall'altro, sul fondo della cavità orbitaria.

Il muscolo superiore muove l'occhio verso destra; l'inferiore, verso il basso; l'esterno, lateralmente; l'interno, verso la narice.

Il piccolo obliquo passa al di sotto degli occhi, facendoli ruotare in senso orario (occhio sinistro) e in senso antiorario (occhio destro).

Il grande obliquo passa, attraverso un anello, nella parte inferiore dell'orbita; la contrazione fa ruotare l'occhio in senso inverso al piccolo obliquo.

Muscoli dell'occhio

Muscoli dell'occhio.

Organi protettori dell'occhio

Sono le sopracciglia, le ciglia, le palpebre, la congiuntiva.

Le sopracciglia proteggono l'occhio dal sudore della fronte.

Le ciglia formano una cortina che impedisce l'ingresso della polvere e attenua la luce eccessiva.

Le palpebre sono due pieghe cutanee che con il loro movimento (" ammiccamento") diffondono sulla congiuntiva il secreto delle ghiandole lacrimali.

La congiuntiva riveste la superficie interna delle palpebre; è una membrana delicata e sensibile, riccamente innervata; il colore rossastro indica abbondanza di vasi sanguigni (riveste la superficie posteriore delle palpebre e si piega a coprire la parte anteriore del bulbo oculare). In prossimità dell'occhio la congiuntiva forma una sorta di cul di sacco, detto sacco congiuntivale.

Occhi dall'esterno

Occhi dall'esterno.

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