Promezio
Proprietà e composti del promezio
Il promezio è un metallo tenero, di colore argenteo. La scoperta dell'elemento viene attribuita a J.A. Marinsky e L.R. Glendene, i quali nel 1945 isolarono l'isotopo 147Pm dai prodotti di fissione dell'uranio.
Tutti gli isotopi del promezio finora ottenuti (a numeri di massa compresi tra 141 e 154) presentano radioattività, con dimezzamento variabile tra alcuni minuti e alcune decine di anni; l'elemento però non dovrebbe essere considerato artificiale, essendo stato dimostrato che è presente in tracce in natura (dove continuamente si forma e velocemente si disintegra) in vari minerali contenenti uranio.
Composti del promezio
Il promezio forma composti (generalmente di colore dal rosa al rosso porpora) corrispondenti allo stato di ossidazione +3, per esempio, l'ossido Pm2O3, il nitrato Pm(NO3)3 ecc., e in generale la sua chimica (per quel poco che è noto fino a ora) è molto simile a quelle del neodimio e del samario.
Utilizzo del promezio
Il 147Pm metallico e il suo ossido hanno limitate applicazioni quali sorgenti di radiazioni ß in apparecchiature di vario tipo e generatori termoelettrici, impiegati in campo medico e spaziale.
Promezio
Metodo di produzione del promezio
L'isotopo 147Pm, che è un emettitore ß (beta) (tempo di dimezzamento 2,62 anni), viene ottenuto a partire dal combustibile esaurito dei reattori nucleari, dove si forma per fissione spontanea dell'238U e per fissione dell'235U.
Dopo separazione del plutonio e dell'uranio dai prodotti di fissione, si recupera da questi la frazione contenente i lantanidi (nello stato di ossidazione +3) mediante estrazione con solventi.
Dalla soluzione dei lantanidi viene poi separato il cerio mediante ossidazione, e infine gli altri lantanidi tra loro con tecniche di scambio ionico.
Il promezio viene generalmente ottenuto come ossido per precipitazione e calcinazione dell'ossalato; dall'ossido si può ottenere il cloruro e da questo, per riduzione con calcio, il promezio metallico a una purezza superiore al 99%.
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