Cesio
Proprietà e impieghi del cesio
Il cesio fu identificato nel 1860 per via spettroscopica da Kirchhoff e Bunsen, e isolato come elemento nel 1882 da Setterberg.
È un elemento presente in piccole quantità nei terreni, nelle acque, negli organismi animali e vegetali.
Il cesio è un metallo bianco argenteo, tenero ed è generalmente molto reattivo: reagisce violentemente con l'acqua (anche se solida, a bassa temperatura), sviluppando idrogeno, e reagisce anche con gli alogeni.
All'aria reagisce con l'ossigeno incendiandosi (fiamma rosso-violetta) formando una miscela di ossidi, perossidi e superossidi. Con ammoniaca liquida forma la cesioammide (CsNH2).
Reagisce con molte sostanze organiche, con il fosforo ma non con l'azoto; con l'idrogeno a temperature elevate forma un idruro a sua volta molto reattivo.
Cesio
Composti del cesio
Nei suoi composti (tutti di tipo ionico data la grande stabilità dello ione Cs+) presenta solo lo stato di ossidazione +1; tra questi vi sono l'idrossido di cesio (CsOH), che è la più forte base conosciuta, tanto da attaccare in soluzione concentrata e a caldo il nichel e l'argento.
Utilizzo del cesio
L'impiego principale del cesio è nella produzione di cellule fotoelettriche, infatti per effetto fotoelettrico se investito da onde elettromagnetiche anche nel campo della luce visibile libera facilmente elettroni.
Il cesio trova impiego anche nella produzione di strumenti spettrografici.
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