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Oligodendrociti

Che cosa sono gli oligodendrociti?

Gli oligodendrociti sono particolari cellule presenti nel sistema nervoso.

Se volessimo analizzare l'etimologia del termine, potremmo verificare che si tratta di "cellule con pochi rami". Vediamone insieme la morfologia.

Come si evince nella figura seguente (Fig. 1), gli oligodendrociti presentano dei rami che corrispondono a piccole e sottili espansioni citoplasmatiche.

interazione delle cellule gliali con i neuroni

Fig.1 Gli oligodendrociti presentano dei rami che corrispondono a piccole e sottili espansioni citoplasmatiche. Inoltre hanno un piccolo corpo cellulare, al cui interno troviamo un nucleo dalla forma rotondeggiante. Essi fanno parte delle cellule gliali e sono delle cellule tipiche del sistema nervoso centrale (a differenza delle cellule di Schwann tipiche del sistema nervoso periferico).

Grazie alla presenza di tali rami, essi riescono a prendere contatto con le fibre nervose (si veda nel disegno il collegamento tra l'oligodendrocita e il neurone), con lo scopo di riparare la guaina mielinica che avvolge i neuroni.

Ricordiamo che la guaina mielinica è un manicotto isolante che avvolge l'assone (la parte solitamente più lunga del neurone, in collegamento con il corpo cellulare, deputata a trasferire le informazioni verso una precisa destinazione) del neurone.

Essa è intervallata in più punti, detti nodi di Ranvier, in corrispondenza dei quali l'assone risulta essere scoperto. Tramite un meccanismo discontinuo dunque, dato dall'interruzione della guaina mielinica in corrispondenza di alcuni punti, si ha la propagazione di un segnale elettrico.

Funzioni degli oligodendrociti

La funzione principale di queste cellule, oltre a quella descritta in precedenza di riparare la guaina mielinica, è quella di connettere, tramite i loro processi citoplasmatici (i cosiddetti rami), gli assoni di più neuroni o i loro corpi cellulari e quindi di mantenere questo collegamento. Infatti è stato visto che tali cellule riescono a connettere fino a cinquanta assoni di diversi neuroni, grazie alle loro estensioni multiple.

Un altro compito di queste cellule è quella di regolare le concentrazioni ioniche extracellulari. Questo è possibile dal momento che la conduzione saltatoria, data grazie alle interruzioni della guaina mielinica dei nodi di Ranvier, genera nei punti di interruzione uno scambio di ioni con lo spazio extracellulare che permette di rigenerare il potenziale di azione.

Il processo di mielinizzazione, di cui sono responsabili queste cellule, inizia sin dalla nascita e continua per circa trent'anni.

Patologie correlate a disfunzioni della guaina mielinica

Esistono, purtroppo, alcune patologie dovute ad alcune disfunzioni dei neuroni. Dal momento che gli oligodendrociti risultano essere indispensabili per mielinizzare i neuroni, velocizzando così la trasmissione dell'impulso nervoso, quando ciò non si verifica si possono avere gravi conseguenze. Una di queste, la più nota, è la sclerosi multipla.

In realtà è opportuno fare una distinzione tra malattie acquisite (cioè che non necessariamente si manifestano alla nascita, ma compaiono nel corso del tempo in seguito a traumi o lesioni) e malattie ereditarie (le quali, al contrario, sono presenti sin dalla nascita e quindi di carattere genetico).

La sclerosi multipla rientra nella prima categoria. Essa è infatti una malattia autoimmune del sistema nervoso centrale, con decorso cronico. Nella sclerosi si verifica una demielinizzazione, quindi la perdita della guaina mielinica che avvolge gli assoni dei neuroni, in diverse aree (ecco perché il termine multipla), pertanto la conseguenza è che non vi è un'adeguata comunicazione tra cervello e midollo spinale. Le aree prive di mielina sono dette placche e somigliano a delle cicatrici, da cui deriva il nome di sclerosi.

Differenza tra una fibra nervosa normale (mielinizzata) e una fibra nervosa demielinizzata

Fig.2 È possibile notare la differenza tra una fibra nervosa normale (mielinizzata, come si vede dai manicotti nella colorazione rosa) e una fibra nervosa demielinizzata.

Il nostro corpo, nel momento in cui si verifica un danno, cerca di ripararlo mettendo in moto una serie di meccanismi atti ad arginarlo. Pertanto, nel momento in cui inizia a mancare la mielina in un organismo normale, vengono sintetizzati dei precursori degli oligodendrociti che, diventando oligodendrociti maturi, producono nuova mielina. Nella sclerosi multipla però questo meccanismo non può avvenire a causa della mancata maturazione dei precursori.

Secondo alcuni studi, è stato visto che questo processo di maturazione è inibito dalle molecole di adenosina e sfingosina-1-fosfato, le quali possono costituire i bersagli terapeutici.

Le cause di questa patologia sono tutt'oggi sconosciute, ma l'ipotesi più probabile è quella di una associazione tra fattori genetici ed ambientali. Inoltre, le difese immunitarie del soggetto colpito attaccano e danneggiano la guaina, rendendo inutile il lavoro degli oligodendrociti.

Ci sono inoltre altre patologie che rientrano nella seconda categoria, cioè delle malattie ereditarie (in particolare di carattere metabolico), dette leucodistrofie. Si tratta di malattie genetiche dovute ad un'alterazione della sostanza bianca del cervello. Ricordiamo che la sostanza bianca cerebrale è composta dagli assoni rivestiti da guaina mielinica.

Le leucodistrofie si possono classificare in due categorie:

  • Ipomielinizzanti (le quali sono dovute ad un'alterazione dello sviluppo della mielina)
  • Demielinizzanti (quando comportano una degenerazione della sostanza bianca)

Recentemente alcuni studi hanno rivelato che esistono dei meccanismi attraverso i quali le cellule staminali riescono a raggiungere le zone in cui sono presenti lesioni e trasformarsi in cellule che producono la mielina o in cellule di rivestimento.

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