Habemus chimica
Come la chimica contribuisce all'elezione di un nuovo Papa
Ormai da molti anni, ogni volta che si procede all'elezione di un nuovo Papa, la chimica è lì, puntuale come non mai, che svolge il proprio ruolo.
Non è in prima fila nelle stanze del Vaticano, ma sopra il tetto, sul comignolo della Cappella Sistina.
Si, infatti il secolare segnale di fumo utilizzato per informare i fedeli sull'esito di una votazione, non è dovuto unicamente alla combustione delle oltre cento schede dei cardinali elettori: troppe volte in passato il colore di una presunta fumata bianca aveva infatti tratto in inganno e illuso il mondo intero.
Il messaggio deve essere invece chiaro e non tarre in inganno.
La chimica viene quindi in aiuto fornendo sostanze che accentuano la colorazione dei fumi, così da essere certi se il Papa si affaccerà dalla finestra delle stanze vaticane oppure no.
Papa francesco affacciato alla loggia di San Pietro dopo l'elezione
Durante l'elezione di Papa Francesco, tale questione ha suscitato tanto interesse che lo stesso Padre Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, ha specificato le miscele utilizzate per accentuare il colore delle fumate: perclorato di potassio, zolfo e antracena nella fumata nera; clorato di potassio, lattosio e pece greca in quella bianca.
Una miscela chimica molto efficace ma non indispensabile se si pensa che in passato lo stesso effetto era ottenuto con trucioli di legno e catrame per la fumata nera e paglia bagnata per la fumata bianca.
Il fumo bianco e il comignolo della Cappella Sistina
Il principio comunque resta lo stesso:
- combustione incompleta ed in carenza di ossigeno per la fumata nera che, fuoriuscendo dal comignolo, si sviluppa verso il basso;
- combustione completa ed in eccesso di ossigeno per la fumata bianca che, fuoriuscendo dal comignolo, si sviluppa verso l'alto, a ringraziare il Cielo per l'avvenuta elezione del nuovo Papa.
Studia con noi