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Cu o qu

Quando si usa cu e quando qu?

I gruppi cu e qu sono identici, si pronunciano nello stesso modo (corrispondono cioè allo stesso fonema), non si possono distinguere ad orecchio e perciò, nello scrivere, si possono confondere.

Da qui le difficoltà che molti studenti hanno nella trasposizione grafica di questi fonemi.

In aiuto ci vengono però delle regole generali che ci indicano quando si scrive cu e quando qu. Vediamo quali sono:

  • se la u è seguita da consonante si scrive cu. Ad esempio: cubo, cuscino, culla, cucitrice, cugino, scudo, scultore.

cu + consonante

  • se la u è seguita da vocale si scrive qu. Ad esempio: quadro, quotidiano, quercia, quaderno, questo, quarzo, quesito, aquila, aquilone.

qu + vocale

A queste regole generali fanno eccezione alcune parole e i loro derivati. Ad esempio, secondo le regole generali la parola cuore andrebbe scritto con la lettera q ma in realtà viene scritta con la c.

Secondo le regole generali anche la parola scuola andrebbe scritta con la q ma in realtà viene scritta con la lettera c.

Altre eccezioni sono le seguenti parole e i loro derivati: acuire, arcuato, circuire, circùito, cui, cuoco, cuoio, evacuare, innocuo, percuotere, proficuo, promiscuo, scuotere, taccuino, vacuo.

Secondo le regole generali, tutte queste parole andrebbero scritte con la q (dopo la u incontriamo, infatti, sempre una vocale) ma in realtà vengono scritte con cu.

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