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Affinità

Che cosa si intende con il termine affinità?

In chimica il termine affinità indica una relazione tra le sostanze chimiche reagenti e pertanto viene utilizzato per spiegare la diversa reattività dei composti chimici.

Quindi, in generale, l'affinità chimica indica la tendenza di una sostanza a legarsi o a reagire con un'altra.

Il concetto di affinità nella storia

Fin dall'antichità, gli alchimisti si accorsero che la reattività di una sostanza poteva variare enormemente e pensarono che ciò fosse dovuto a forme particolari di attrazione - di tipo soprannaturale - che determinavano tali differenze.

Le prime testimonianze sul concetto di affinità risalgono al Medioevo, quando gli alchimisti, abbandonata ogni forma di ricorso al soprannaturale, postularono che alcune sostanze si combinassero con altre perché esse erano in qualche modo simili.

II termine affinità si ritrova però, per la prima volta, in Alberto Magno (XIII secolo), il quale afferma che "lo zolfo distrugge i metalli a causa della sua naturale affinità con essi".

I chimici del Settecento videro, in ogni modo, che certe sostanze erano effettivamente più propense a unirsi fra loro che non con certe altre ed essendo incapaci di giungere alla spiegazione di tale fenomeno si limitarono a registrare i comportamenti delle varie sostanze mediante delle tabelle, dette "tavole delle affinità". Nella compilazione di tali tavole si tenne conto di numerosi esperimenti e osservazioni sperimentali.

Solo molti anni più tardi il concetto di affinità, puramente qualitativo, venne sostituito da dati numerici precisi e quindi quantitativi: da quelli del lavoro massimo ottenibile o, in termini più specifici, della diminuzione di energia libera del sistema termodinamico (se a volume costante), o di entalpia libera (se a pressione costante).

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